Da alcune ricerche storiche si apprende che prima dell’attuale chiesa parrocchiale, intitolata a S. Maria Nascente, ne esisteva una più piccola, a navata unica, con tre cappelle sui due lati, dedicate rispettivamente al S. Crocifisso, S. Mauro e S. Giobbe da una parte e quelle di S. Anna, S. Antonio e Ss. Cosma e Damiano dall’altra.
Il vecchio edificio, che versava in cattive condizioni, crollò nel 1578 e così le funzioni vennero temporaneamente celebrate nella chiesetta dei Ss. Gervasio e Protasio sino al 1585, anno in cui la chiesa fu ricostruita. L’ingresso di quest’antica costruzione era rivolto verso l’attuale via Leoni e le adiacenti vie del centro storico avevano un’intitolazione dettata dalla vicinanza del luogo sacro. Ad esempio, nonostante si presenti molto sbiadita, ancora oggi è possibile decifrare su via Verdi (angolo via Manzoni) l’antica scritta «Via degli Apostoli» mentre via Leoni e via Manzoni erano rispettivamente denominate via della Processione e via della Chiesa.
A quei tempi l’attuale sagrato era adibito a camposanto. Venne però spostato in seguito, lontano dalle abitazioni.
Dopo i continui interventi di risanamento e, dal momento che ormai l’edificio risultava essere poco capiente, fu dato incarico all’ing. Giuseppe Bonacina di progettare una nuova costruzione. Nel frattempo, fu ricostruito anche il pericolante muro di cinta del sagrato. Nel 1865 venne posta la prima pietra di una chiesa più grande e maestosa, di stile neoclassico e, due anni dopo (il 7 dicembre 1867), vi fu celebrata la Messa.
All’interno, gli affreschi del presbiterio e le decorazioni risultano essere del Magistretti e del Galli, che sistemarono alcuni dipinti; Galli poi sostituì quelli ormai deteriorati a fianco dell’altare con la rappresentazione della Natività e dello Sposalizio della Vergine. Oltre ai dipinti sopra citati sono inoltre da ricordare i quadri di S. Giovanni Evangelista e di Sant’Anna, i cui autori sono rispettivamente Bernardino Campi e Giovanni Bigatti e il crocefisso ligneo barocco del 1600, posto sopra all’altare minore di sinistra.
All’interno della nostra chiesa vi si trova anche un bellissimo organo costruito nel 1891 da Vittore Ermolli di Milano e che conta ben 2.200 canne.
Il battistero invece, ideato da Francesco Aiolfi, merita una menzione particolare. L’ingresso del fonte battesimale è impreziosito da un bel gioco di archi e lesene che movimentano l’ambiente. La fine decorazione e le dorature unite alla bellezza dei marmi pregiati e all’artistico mosaico che raffigura il battesimo di Gesù (inaugurato e benedetto l’8 settembre 1951 da mons. Illuminato Colombo), costituiscono un’opera di elevata fattura.
Per quanto riguarda il campanile (alto 42 metri), va ricordata una piccola curiosità. Le attuali sei campane furono collocate nel 1880 ma due di esse, nel 1943, vennero tolte per motivi bellici: dovevano servire infatti alla madrepatria per la costruzione di cannoni. Per fortuna questo non avvenne e quindi, a distanza di qualche mese, furono rimesse al loro posto.
È invece attorno ai primi anni Sessanta che venne rinnovato il castello delle campane (in ghisa e ferro) da parte della ditta Filippi di Chiari (BS) e fu installato un comando elettronico. Fino ad allora, infatti, le campane si suonavano manualmente tirando le funi che penzolavano in un angolo del corridoio di destra, quello che dalla sacrestia porta in chiesa.
Per quanto concerne invece la Grotta di Lourdes, che caratterizza e contraddistingue la nostra parrocchiale e alla quale sono state dedicate alcune cartoline, non si trovano notizie molto dettagliate. L’unica informazione palese è data dalla scritta riportata sull’altare situato all’interno della Grotta, fatta erigere dall’allora parroco don Mariani a ricordo dei Caduti in guerra, nel suo 25mo anniversario di ordinazione sacerdotale. Don Gaetano Mariani fu ordinato sacerdote nel 1899 e quindi si deduce che la costruzione della grotta risale al 1924. Si tratta presumibilmente di un atto dovuto in quanto parecchi anni prima don Mariani aveva convinto i bernareggesi ad abbandonare l’idea di realizzare un monumento ai Caduti per impegnare le loro risorse economiche nella costruzione dell’asilo infantile “Bonacina”.
Questo l’elenco dei parroci che, dalla fondazione della parrocchia, hanno guidato la nostra comunità e che, nel corso degli anni, si sono prodigati per conservare, risanare e migliorare la nostra bella chiesa.
(testo di Domenico Carozzi)
Elenco dei parroci
1451 don Ottone De Giulis
1524 don Cristoforo Panigarola
1530 don Federico Panigarola
1567 don Ludovico Chierici
1584 don Giovanni Missaglia
1592 don Giovanni Santhella
1595 don Gerolamo Caccia
1610 don Giacomo Argenti
1623 don Giovanni Carcano
1630 don Francesco Ricci
1630 don Andrea Frigerio
1679 don Gabriele Sacco
1683 don Giuseppe Brasca
1703 don Giovanni Rho
1736 don Innocenzo Giussani
1754 don Carlo Viganò
1779 don Pietro Caglio
1807 don Fortunato Brini
1826 don Baldassarre Curioni
1844 don Paolo Ponti
1885 don Paolo Parapini
1889 don Attilio Gilardi
1912 don Gaetano Mariani
1931 don Carlo Ferrario
1944 don Ambrogio Sbarbori
1979 don Albino Panzeri
1996 don Fiorino Ronchi
2008 don Giovanni Luca Raimondi
2018 don Stefano Strada