Agli angoli delle vie, nei crocicchi, luogo di incontro della gente, all’interno dei cortili della vecchia Bernareggio, è possibile notare ancora la presenza di alcune edicole, dedicate alla Madonna o a venerati Santi protettori.
Si tratta di una testimonianza popolare e di un modo di intendere la vita, che è andata man mano scomparendo negli anni fino a perdere gran parte (o quasi tutto) delle tradizioni, che hanno caratterizzato a lungo il comportamento delle famiglie bernareggesi.
Abituata alla dura vita dei campi, capace di trarre insegnamento dagli eventi naturali e dalle ricorrenze stagionali, la gente del paese soleva porre la propria esistenza sotto la protezione della Vergine e dei Santi, ai quali riservava devozione particolarmente nei momenti di bisogno.
Quasi a consolidare questo legame, le famiglie (e la comunità nel suo insieme) trovavano importante identificare dei punti di riferimento attorno ai quali incontrarsi sia nelle ricorrenze liturgiche del calendario che nelle occasioni più o meno funeste della propria vita. Pregavano per ottenere la prosperità dei campi, la protezione del raccolto, la salute di un ammalato, l’avvenire dei figli.
Davanti a nicchie, incavate nei muri sotto un porticato, oppure dipinte sul muro stesso era possibile ammirare l’effigie molto artigianale della Vergine a cui venivano accesi lumi e collocati vasi di fiori.
L’edicola è dunque il solo e unico prezioso documento tangibile di quella vita agreste, tramandata a noi oggi, che viene a riflettersi nelle sue semplici e popolari raffigurazioni e che rimane alla vista di tutti, sui muri delle case e per le vie, ad infondere fiducia e speranza ed anche ad illuminare le gesta della gente comune in modo da dare un senso alla fatica quotidiana.
Non dobbiamo illuderci di trovare o portare alla luce dei capolavori di pittura, perché ci muoviamo decisamente in un clima popolare, semmai si tratta di rinvenire dei fermenti di arte povera e di folklore.
Numerose di queste edicole non sono state distrutte ma si trovano purtroppo sbiadite ed in pessimo stato. Una volta invece era facilissimo trovare qua e là dei dipinti popolari che stavano a testimoniare la fede e la religiosità dei nostri avi.
Queste Madonne venivano infiorate e impreziosite da fasce ricamate o merlettate, inamidate soprattutto durante il mese di maggio.
Nei cortili si radunavano le famiglie della contrada per la recita comunitaria del rosario. Poi a turno, per tutto il mese di maggio, il sacerdote passava di corte in corte per la benedizione. In tale occasione la risciada (che è il pavimento del cortile fatto con sassi di fiume) diventava pulita come il pavimento di ogni casa.
L’edicola appartiene al passato, ad un mondo con il quale non dobbiamo rompere i fili.
(testo di Domenico Carozzi)