Alla fine del XIX secolo l’allora parroco don Attilio Gilardi con le autorità del paese, pensa alla fondazione di un asilo dove i bambini possano essere custoditi ed educati. Il ragionier Gaetano Bonacina mette a disposizione dell’erigendo asilo un appezzamento di terreno di sua proprietà.
Nel marzo 1900 il cardinal Andrea Ferrari, in occasione della visita pastorale, benedice e pone la prima pietra della costruzione.
È un avvicendarsi di prestazioni e di aiuti fino a che viene eretta la baracca provvisoria poi chiamata Asilo parrocchiale.
Il 30 luglio del 1905 Gaetano Bonacina muore. Gli eredi decidono la divisione delle sue sostanze e il terreno, su cui sorge l’asilo, tocca alla figlia Maria Bonacina ved. Malerba. Nel 1906 il fabbricato dell’Asilo viene allibrato presso l’ufficio registro di Vimercate al nome del parroco don Attilio Gilardi.
Il 13 ottobre del 1911 il parroco muore e con testamento olografo nomina erede d’ogni bene di sua proprietà l’Ospizio dei Vecchi Poveri di Acquate.
Don Gilardi, per ragioni ignote, non aveva regolarizzato la posizione dello stabile-asilo. Nello stesso tempo Maria Bonacina tramite l’avvocato Calzini di Milano intima all’Ospizio di Acquate di astenersi da ogni pretesa sul terreno sopraindicato, che è e rimane di proprietà assoluta della richiedente, ma che questa deve e va a devolvere, anche in forma legale, in uso e possesso esclusivo dell’Asilo Infantile di Bernareggio. Aumentando il numero dei bambini frequentanti, l’asilo si dimostra sempre più insufficiente per custodirli e per poter dar loro una valida educazione. Si pensa così di realizzare l’ampliamento dell’edificio il cui onere verrebbe così coperto: lire 9.000 lasciate in eredità dal rag. Gaetano Bonacina; lire 4.000 come contributo concesso dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde in data 31 dicembre 1906 e valevole fino al 20 marzo 1915 per la costruzione di un Asilo nel capoluogo. Ma nulla si può fare fintanto che l’Asilo non viene eretto in Ente morale e non si arrivi alla definitiva proprietà del terreno.
Il 21 dicembre 1913 il Consiglio comunale sotto la presidenza del sindaco Gian Leone Leoni approva all’unanimità lo Statuto dell’erigendo Ente morale. Finalmente il 4 maggio 1916, con decreto luogotenenziale l’Asilo viene eretto in Ente morale.
Il 20 agosto dello stesso anno, nel salone dell’Oratorio maschile sono convocati gli azionisti dell’Asilo per eleggere come da Statuto i sei membri del Consiglio di Amministrazione. L’incarico di primo presidente dell’Ente morale Asilo Infantile di Bernareggio viene affidato al parroco don Gaetano Mariani. L’accordo con l’Ospizio di Acquate viene raggiunto alla fine del 1926 e registrato agli effetti di legge all’inizio del 1927.
Il parroco don Mariani è certamente il più grande benefattore dell’Asilo: si è adoperato in prima persona con i legali della signora Maria Bonacina alla soluzione della lunga e contorta vicenda del terreno e ha portato a pareggio di tasca propria i bilanci consuntivi dell’Asilo negli anni in cui è stato presidente, ossia dal 1915 al 1929, con un esborso di molte migliaia di lire.
Quando in paese si comincia a parlare di erigere un grandioso monumento a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale il parroco don Mariani convince i promotori a costruire invece un nuovo Asilo-monumento. In effetti la necessità è molto urgente, gli accordi con l’Ospizio di Acquate sono stati raggiunti, il contributo della Cassa di Risparmio è andato perso e quindi, occorre che tutta la popolazione partecipi alla realizzazione di quest’opera.
Si crea così un comitato pro erigendo Asilo-monumento sotto la presidenza del Podestà Gian Leone Leoni. Il progetto viene steso dagli architetti Giovanni Crescini ed Enrico Perdonini. Il preventivo di spesa di L. 200.000 si pensa di coprirlo interamente in tre anni con soldi raccolti in paese nel seguente modo: operai e industriali dando il compenso di un’ora lavorativa alla quindicina; proprietari versando L.100 per ogni pertica di terreno e ogni stanza di abitazione.
Si iniziano i lavori con grande slancio. Le entrate sono lontane dal piano previsto per la copertura della spesa, tuttavia i lavori continuano ugualmente. A edificio ultimato rimane un passivo di L. 160.000. Il Consiglio di Amministrazione dell’Asilo in un primo tempo si rifiuta di accettare l’edificio non avendo i mezzi per poter sopperire a un debito così alto. Il parroco don Mariani profondamente amareggiato di tutta questa vicenda dà le dimissioni da presidente perché durante la sua lunga malattia molte sono state le cose poco chiare decise e portate avanti dal Comitato. Il prefetto, informato della situazione venutasi a creare, manda un commissario per saldare i debiti contratti dal Comitato e regolarizzare la posizione amministrativa dell’Asilo. Solo nel 1952 i soci vengono nuovamente chiamati a nominare i sei membri del Consiglio di Amministrazione come da Statuto (27 gennaio) e il 18 giugno dello stesso anno viene eletto presidente Italo Tornaghi.
L’Asilo riprende così il suo regolare andamento amministrativo. In questo modo con autonoma decisione il Consiglio può iniziare alcuni lavori di ammodernamento come i nuovi servizi a ridosso del salone, il rinnovo parziale della cucina e dell’arredamento scolastico.
Nell’ottobre del 1960 il presidente Italo Tornaghi si ammala. Ne assume provvisoriamente le sue funzioni il parroco don Ambrogio Sbarbori che dal 1952 è consigliere delegato.
Nell’estate del 1961 viene eletto presidente Angelo Pozzoni: sue sono le opere di sistemazione del refettorio divenuto ormai pericolante e l’impianto centrale di riscaldamento.
Il 17 settembre 1971 gli succede nella carica Eraldo Agostini. La sua premura è quella di dare maggiore efficienza all’Ente morale sia sul piano amministrativo che sul piano educativo-scolastico. Regolarizza e aggiorna anche in base alle ultime disposizioni di legge l’amministrazione della scuola, rinnova l’attrezzatura della cucina e allestisce una piccola sala medica.
Dopo aver preso visione dei vari problemi, si impegna per la realizzazione dell’ampliamento e della ristrutturazione dell’intero edificio.
I lavori iniziano nella primavera del 1974 e vengono ultimati per l’inaugurazione avvenuta l’Epifania del 1975.
Sempre nel 1975 e con autonomo regolamento vengono inseriti i genitori nella gestione della scuola. Si rende necessario anche aggiornare lo Statuto dell’Ente e la sua approvazione definitiva da parte dell’assemblea dei Soci avviene il 27 ottobre 1978 dopo diversi incontri con i Soci stessi, con i genitori dei bambini iscritti e con l’Amministrazione comunale.
Nel 1978 la nostra scuola materna viene riconosciuta, con decreto del Presidente del Consiglio, istituzione di tipo educativo-religiosa rimanendo Ente autonomo. Nel gennaio del 1979 Agostini, chiamato a far parte del Consiglio provinciale delle Scuole materne, lascia l’incarico che viene affidato ad Aida Besana.
Dopo i lavori di ampliamento e di ristrutturazione che hanno permesso di mettere a norma di legge il salone e i locali del piano superiore, la scuola era in grado di ospitare sette sezioni con una capienza massima di 170 bambini.
Nel 1997, dopo la partenza delle suore, la direzione della scuola è affidata a Paola Veronelli.
Nel 2002, dopo l’apertura dell’asilo comunale “G. Rodari”, al piano terra del Bonacina è stato avviato l’asilo nido, capace di ospitare 48 bambini (dai 12 ai 36 mesi), mentre le tre sezioni poste al piano superiore sono in grado di accogliere 78 bambini, dai 3 ai 6 anni di età.
Nella storia dell’Asilo è da ricordare la preziosa presenza delle suore dell’ordine di Maria Consolatrice che con amorevole cura rivolta ai bambini sono rimaste nella nostra scuola materna dal 4 novembre 1922 sino al 1997.
(testo di Domenico Carozzi)
Elenco presidenti dell’Ente
Don Gaetano Mariani
Italo Tornaghi
(dal 1952)
Angelo Pozzoni
(dal 1961)
Eraldo Agostini
(dal 1971)
Aida Besana
(dal 1979)
Carla Villa
(dal 1984)
Danilo Re
(dal 1999)
Massimo Sala (dal 2000)
Eraldo Agostini (dal2002) – Mauro Cantù (dal 2005).