L’attuale piazza della Repubblica, un tempo era denominata in altro modo: piazza del Castello e, in seguito, piazza Umberto I. A ridosso della piazza si trovava infatti un castello che, nel secolo X, fu dimora della nobile famiglia dei Bernareggi. Al suo fianco, in corte d’Assisi, esisteva anche il convento degli Umiliati, di cui oggi si sono conservati solo pochi resti, come l’androne di accesso alla corte stessa.
Il nome di piazza Umberto I venne cambiato con quello di piazza della Repubblica, con delibera di Giunta n. 56 del 9 ottobre 1948.
Dalle testimonianze di un tempo neanche tanto lontano, e il favore di alcune cartoline, si attesta che al centro della piazza esisteva una fontana ottagonale (fatta costruire nel 1932 dal podestà Gallesi) alla quale le donne dei cortili vicini facevano la spola per attingervi l’acqua. A quei tempi infatti quasi nessuno beneficiava della comodità di avere in casa il rubinetto dell’acqua potabile. Ecco perché dietro l’uscio di casa, appesi alla parete, si potevano scorgere i secchi con accanto l’immancabile mestolo (ul casü).
Frugando tra i ricordi di quella che da sempre è considerata il cuore del paese, vengono in mente soprattutto le persone e le loro attività, come ad esempio i bottegai. Ricordiamo l’orologiaio Pietro di Biei, la tabaccheria di Carlota del Bravin (poi pasticceria Faraon), il ferramenta Lavelli detto «palancun», la drogheria Bolgiani, il panificio Baraggia al quale si aggiunse anche la salumeria, il «selê» Baio, la drogheria Viganò e poi ancora, in tempi meno remoti, il barbiere «Tramunt», la fruttivendola Enrica del «Coeugh», la Pesa, il droghiere Ambrogio Beretta… tutti comunque in grado di soddisfare le semplici esigenze di allora e di caratterizzare la vita del paese.
(testo di Domenico Carozzi)