Nel Cronicon della parrocchia leggiamo che il parroco don Mariani, nel 1913, si adoperò per la realizzazione dell’oratorio maschile: uno strumento per la cura e l’educazione della gioventù.
Il 26 luglio 1914 viene così benedetto e inaugurato il nuovo oratorio. Nel Cronicon non si fa accenno né da chi sia stato comprato il terreno né tantomeno come sia stata finanziata la sua realizzazione avvenuta in così breve tempo.
L’11 giugno 1930, con atto registrato dal notaio Mascheroni di Monza, don Mariani dona alla fabbriceria della chiesa parrocchiale lo stabile e il cortile dell’oratorio.
Sembra che don Mariani, pur di costruire in tempi veloci l’oratorio si sia personalmente indebitato. Infatti, don Ambrogio Sbarbori che fu per alcuni anni suo collaboratore scrive: «un ricordo particolare per il parroco dott. Gaetano Mariani che ideò e fece costruire l’oratorio maschile con grandi sacrifici ed umiliazioni».
Il 17 maggio 1940 i signori Mario Lissoni e Giuseppe Vismara, con atto del dott. Mascheroni, forniscono i soldi per acquistare 1501 mq di terreno per il prolungamento dell’oratorio maschile, terreno acquistato dalla signora Maria Passoni e dai coniugi Carlo Vertemati e Matilde Besana.
L’8 giugno viene benedetta e inaugurata la cappella completamente rinnovata.
Il 22 giugno 1942 le autorità politiche e civili del paese chiedono il salone dell’oratorio maschile per adibirlo, nei mesi estivi, ad asilo, volendo usare i locali della scuola materna per la colonia elioterapica.
Il parroco interpellò il card. Arcivescovo il quale manifestò il desiderio che i locali non fossero ceduti a nessun ente, ma che potessero essere utilizzati per gli scopi per i quali erano stati costruiti.
Quindi, nei mesi estivi, si sarebbero dovuti accogliere i ragazzi che altrimenti sarebbero rimasti per strada.
Il 12 novembre 1942 viene fatto dono, dalla famiglia Bellani fu Giuseppe in memoria del defunto padre e a ricordo dei fratelli Mario e Carlo militari, di un servizio di sei candelieri con croce e due candelieri a tre fiamme in bronzo finemente cesellati, per la cappella dell’oratorio.
Il 17 maggio 1943, il soldato Emilio Viganò, reduce dalla Russia, offre alla cappella S. Mauro un bel lampadario elettrico a sei fiamme.
Nella solennità del Corpus Domini del 1944 viene benedetto e inaugurato nella cappella dell’oratorio un affresco eseguito dal prof. Galli raffigurante la Madonna Ausiliatrice e i santi patroni S. Giovanni Bosco e S. Mauro. Si compie così un voto fatto nel 1943 da don Ambrogio per ottenere dalla Vergine protezione per tutti i giovani soldati in guerra.
Ad ampliamento dell’oratorio, con atto del dott. Mascheroni, il 30 marzo 1949 viene acquistato un appezzamento di terreno di 1690 mq dalle sorelle Luigia, Fabiola, Giuseppina Passoni eredi della defunta Maria Bonfanti ved. Passoni. E sempre con atto del dott. Mascheroni in data 18 gennaio 1950, vengono comprati da Carlo Vertemati 1360 mq di terreno.
Agli inizi degli anni Cinquanta il campo di calcio dovette essere ampliato per permettere alla locale squadra di poter svolgere il campionato in Promozione. Si dovette prendere in affitto parte del terreno adiacente al campo dell’oratorio.
Poi, a motivo dell’ormai risaputa squalifica, non venne più rinnovato l’affitto del terreno e il campo di calcio dell’oratorio divenne quello attuale.
Nel 1958 per creare ulteriori spazi educativi venne realizzata la nuova ala con le aule di catechismo e il bar. In tale occasione fu anche sistemato il cortile centrale, creando l’opportunità prima di giocare a tennis e pallavolo e successivamente anche a basket.
Nel 1980 viene completamente ristrutturata la casa del coadiutore.
Agli inizi degli anni Novanta venne smantellata la cabina del cinema e liberato il salone da poltroncine e pedane ormai fuori norma. Nella risistemazione dei locali fu individuato uno spazio per realizzare la nuova cappellina che doveva essere più raccolta e con una capienza maggiore creata dall’apertura rivolta verso il salone.
Dal 1985 al 1993 fu avanzata più volte l’ipotesi della costruzione di un nuovo oratorio maschile. Il parroco don Albino si adoperò personalmente per valutare assieme all’Amministrazione comunale quale localizzazione fosse più opportuna. Ci furono anche diversi contatti con l’Idsc (Istituto diocesano sostentamento clero) affinché ritornasse almeno una piccola parte del terreno del beneficio parrocchiale, del quale era venuto in possesso (circa 180.000 mq), da utilizzare per la costruzione del nuovo oratorio.
Al termine di innumerevoli discussioni e incontri, dei quali il Consiglio Pastorale fu sempre tenuto informato, si decise di lasciare l’oratorio maschile dov’era e si diede incarico per un progetto di massima per un suo ampliamento e ammodernamento.
Nel 2005 vennero risistemati i bagni, le docce e gli spogliatoi.
Da ultimo, è di questi tempi (2011), il totale rifacimento dei campi da gioco.
(testo di Domenico Carozzi)
Elenco coadiutori:
1913 don Antonio Salvioni
1926 don Ambrogio Sbarbori
1944 don Enrico Turri
1947 don Eugenio Boselli
1954 don Umberto Ghioni
1980 don Giancarlo Fumagalli
1987 don Isidoro Crepaldi
1994 don Enrico Mauri
1996 Andrea Regolani (seminarista)
1996 don Virginio Pontiggia
1997 don Angelo Pozzoli
2005 Antonio Brambilla (diacono)
2010 don Bangaly Marra
La Fiaccola Votiva, più comunemente denominata Fiaccolata, è uno dei momenti forti della vita del nostro Oratorio. Una tradizione più che consolidata che generalmente viene effettuata per un evento importante come ad esempio l’apertura dell’anno oratoriano.
La Fiaccolata è un pellegrinaggio che solitamente parte da un santuario mariano e che viene compiuto dai nostri giovani i quali, alternandosi, corrono per le strade portando la fiamma, quale segno di fede, di luce e di speranza verso la propria parrocchia.
Quando si parla di Oratorio non si può non menzionare anche la Compagnia Teatrale che ha da sempre riscosso numerosi consensi.
Ma la sua storia presenta numerose sfaccettature. Infatti, a Bernareggio, negli anni Cinquanta, esistevano due compagnie: la Filodrammatica dell’Oratorio Sant’Agnese, rigorosamente al femminile e la Compagnia dell’Oratorio maschile San Mauro ovviamente composta da soli uomini.
A quei tempi il copione esigeva parti piuttosto impegnate e serie come nelle commedie in lingua “La nemica” del 1955, “Tradita” 1958, o “Le furberie di Scapino” di Molière.
Durante gli anni si sono susseguiti diversi gruppi e altrettante figure di attori dilettanti. Poi pian piano le compagnie si sono sciolte e, fino alla fine degli anni Settanta si è assistito a sporadiche rappresentazioni, anche perché non esisteva una vera e propria compagnia stabile.
Nel 1982 viene invece fondata la Compagnia OSM (Oratorio San Mauro) costituita da una quindicina di persone che, sotto la guida del regista-attore Emilio Brambilla ha messo in scena (anche due volte all’anno), numerose commedie brillanti esclusivamente dialettali sino al 2011.
Ecco qui di seguito i titoli:
Amor e gelosia se fann semper compagnia e La fortuna l’è sorda (1982)
Matt in salott… (1983)
I danee di pret van in ciel (1984)
La fabrica del tubo e El cortil di Casinett (1985)
I ratter del Navili (1986)
Tre topi grigi e L’Angelo di Caino (1988)
Quel campett del Signur e Mi voti el mè marì (1989)
Un marì per la mia tosa e Un om pien de pregiudizi (1990)
Cambia còo che te spusi e Mei la mièe che i danèe (1991)
El travet del Vigentin e Andrea Lumaga trasporti rapidi (1992)
Gent de ringhiera e Adone Cremonesi, lane e cotoni (1993)
El fioeu di scirès (1994)
El zio matt e El sacrista de San Firmin (1995)
On animal de controll e Se canten i gainn… tass el gall (1996)
La cà di lagrim (1997)
Te paghi no! e Criniera d’oro, cavall de S. Sir (1998)
L’anima travasada e Lassa fa de mi (1999)
El marì de mia mièe e La mièe bruta (2001)
Una famiglietta quasi per ben e Fortuna e danèe in semper dispiasèe (2002)
Che gibilèe per quatter ghei (2003)
Come se rapina una banca (2004)
Quell grass de rost d’un ragionatt (2005)
Ch’el scusa, ma lù chi l’è? (2006)
L’è minga vera, ma ghe credi! (2009)
I scalmann de la sciura Giulia (2011)
(testo di Domenico Carozzi)